Segnaliamo tre nuovi testi delle Edizioni di Ar
- J. B. Fichte, Lo Stato commerciale chiuso, a cura di Francesco Ingravalle, pp. 154+22; Edizioni di Ar, collezione: “gli Inattuali” n. XXV; euro 15,00
Lo Stato deve garantire la libertà della comunità - e soltanto di conseguenza quella degli individui che la compongono -, attraverso un modello autarchico che elimini la povertà e assicuri a tutti i consociati lavoro e benessere. Nel momento in cui l’interdipendenza economica degli Stati del tempo in cui Fichte scrive Lo Stato commerciale chiuso (1800) si è fatta «transtatualizzazione» dell’economia, le parole del filosofo tedesco suonano come un appello «regressista» rispetto alle teorie economiche e politiche riguardanti lo sviluppo della globalizzazione. Un appello che implica un regime economico che esclude il lusso configurando uno stile di vita destinato al soddisfacimento delle necessità vitali e non alla creazione di nuovi bisogni. In altri termini, visto dalla prospettiva odierna, Lo Stato commerciale chiuso è un modello economico-politico alternativo al capitalismo in via di globalizzazione.
- Carlo Mattogno, Hitler e il nemico di razza. Il nazionalsocialismo e la questione ebraica, pp 132 + 4 illustrazioni; Edizioni di Ar, collezione: “Il tempo e l’epoca dei fascismi” n. 9; euro 15,00
Prendendo spunto da una ben nota tesi eretica esposta da David Irving sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, questo studio esamina a fondo il ruolo di Hitler nel preteso genocidio ebraico secondo la storiografia olocaustica, in particolare il presunto “ordine del Führer” di sterminio ebraico. Dopo aver delineato una storia sintetica degli ebrei sotto il regime nazionalsocialista, l’Autore discute tre aspetti essenziali dell’argomento considerato. Il primo aspetto si riferisce, in modo specifico, ai risultati fallimentari cui è pervenuta sul tema in questione la suddetta storiografia, ridottasi a formulare congetture tanto impalpabili da sconfinare nella parapsicologia. Il secondo aspetto riguarda la revisione della datazione dell’”ordine del Führer” operata alla fine degli anni Novanta dalla storiografia ufficiale, che in tal modo ha suscitato un dilemma insolubile. Il terzo aspetto concerne il preteso rapporto di causa-effetto tra l’”ordine del Führer” e la genesi del campo di Birkenau, tuttora affermato dal Museo di Auschwitz, che è stato però scardinato dalla più recente storiografia olocaustica. Così, sul tema dell’”ordine del Führer” e delle sue implicazioni, questa storiografia negli ultimi decenni si è avvicinata pericolosamente all’autodistruzione.
Sommario
Presentazione 9. Gli ebrei sotto il regime nazionalsocialista tra storia e propaganda. La politica nazionalsocialista nei confronti degli ebrei 11. Totale mancanza di documenti 25. Le “profezie” di Hitler 26. La propaganda di guerra e i suoi sviluppi “storici” 32. Il “linguaggio cifrato” 35. Le deportazioni ebraiche all’Est 37. Le deportazioni ebraiche all’Est: una conferma insospettabile 40. Le perdite ebraiche 43. L’”ordine del Führer” nella storiografia olocaustica 45. L’”ordine del Führer” e le “confessioni” di Rudolf Höss 69. L’”ordine del Führer” e la genesi del campo di Birkenau 83. BIBLIOGRAFIA 121. ABBREVIAZIONI 127. Indice dei nomi 129.
*Sulla copertina:
Werner Peiner, Battaglia di Enrico l’Uccellatore contro gli Ungari.
*Sulla controcopertina:
Werner Peiner, L’assedio di Marienburg
(Progetti di arazzi per la nuova Cancelleria del Reich a Berlino).
- Anonimo, De tribus impostoribus - I tre impostori. Mose Gesù Maometto, a cura di Francesco Ingravalle, pp. 72; Edizioni di Ar, collana ‘Paganitas’ n. XX; euro 9,00
Dal 1239 a oggi non si è ancora cessato di parlare dell’empio trattato intitolato De tribus impostoribus. Quasi ogni avversario delle religioni rivelate è stato accusato di esserne l’autore, a cominciare da Federico II Hohenstaufen. Non possiamo risalire con certezza all’epoca di composizione del testo qui pubblicato e men che meno possiamo pronunciarci con sicurezza sulla questione della “paternità” dell’opera. Una lettura non preconcetta suggerisce che ci troviamo di fronte a un testo certamente empio, ma non ateo, a un testo da cui prorompe l’insoddisfazione per ogni configurazione umana dell’Assoluto e che rivela lo stretto nesso fra religioni e istituzioni politiche nonché l’uso politico costante di ogni religione positiva considerandole, tutte, imposture.Sommario
L’impostura delle religioni 9
DE TRIBUS IMPOSTORIBUS 23
I TRE IMPOSTORI. Mosè Gesù Maometto 45
Indice dei nomi 67
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